Ai suoi allievi molto probabilmente sono da ascrivere il volto del Bambin Gesù e le mani.
Il dipinto è stato ridotto sia nella parte superiore che all'altezza della testa dell'angelo, sia nel lato destro all'altezza dei fiori. Difetti e mancanze alla cornice, resturi con doratura successiva
Nota Bibliografica: Dopo essere stto ispirato a Venezia, sua città natle, dal Piazzetta, dal ipittore dalmata Bencovich e da Giovanni Antonio Pellegrini, per un decennio intorno al 1720 arriva a Londra con il Pellegrini. Tornato in Italia con il suo allievo Giles Hussey, proseguì da solo per Roma per poi trasferirsi in Abruzzo a L'Aquila.
In città la sua presenza è documentata fin dal 1744. Quivi entò in contatto con la pittura napoletana e fu influenzato da Francesco Solimena