Firmato in basso a destra.
Sul retro etichetta della XVIII Esposizione Biennale Internazionale di Venezia 1932 e timbro Galleria Philippe Daverio Milano.
Esposizioni personali: 1982-1983, Milano Galleria Daverio, n. 24.
Esposizioni collettive: 1932, Venezia, n. 33; 1933, Amsterdam, Huinck&Scherjon, Kunsthandel, n. 23; 1936, Amsterdam, Huinck&Scherjon, n. 36; 1938, Amsterdam, Huinck&Scherjon, n. 58
Esposto presso Fondazioni Magnani Rocca in occasione della mostra " Severini. L'emozione e la regola" 19 marzo – 3 luglio 2016.
Pubblicato sul catalogo "Severini. L'emozione e la regola" a cura di D. Fonti e S. Roffi, Silvana Editoriale, 2016, p. 135, ill. 67.
Pubblicato sul Catalogo Ragionato dell'Opera di Gino Severini a cura di Daniela Fonti, Mondadori, Milano 1998, p. 410, ill.
Pubblicato su Fierens, 1936, tav. 19; Fagiolo dell'Arco, 1983, p. 55
A partire dalla seconda metà degli anni '30, Gino Severini si lascia ispirare dall'arte del mosaico, fino a professarne l'autonomia rispetto alla pittura. E' di questi anni la lettera a Mussolini in cui si augura la nascita di una Scuola Romana specializzata in tecnica musiva. "Si inaugura così una serie di olii dove il tocco pittorico è fatto d una materia brillante e corrusca che vibra sotto la luce con effetti simili al mosaico. Non si tratta di recuperare il baluginio divisionista che assorbe la forma ma al contrario di conferire ai volumi nitidmente profilati le qualità cromatiche del vetro e dello smalto." Catalogo Ragionato dell'Opera di Gino Severini, 1998, p. 410.
Nel '32 l'anno della Biennale di Venezia i proprietari sono i galleristi Huinck e Scherjon che avevano aperto una galleria ad Amsterdam nel 1930, mettendosi in società. Invero W.C.A. Huinck (1881-1966) aveva già nel 1903 rilevato la galleria aperta dal padre Aj Huinck (classe 1847), per poi associarsi allo stampatore ed editore W. Schejron, fondando la Huinck & Schejron Gallery con indirizzo al civico 469 Herengracht di Amsterdam. La galleria si specializzò fin da principio nell'opera degli impressionisti francesi e Scuola di Barbizon.
Come recita la targhetta n. 125 al retro del dipinto furono loro i proprietari del Severini a questa altezza cronologica.
Ulteriore passaggio di proprietà coinvolse il belga ( vi è la sigla BXL, abbreviazione di Belgio) Feltkamp.
Un quadro del genere non poteva che passare nella Galleria di Philippe Daverio a Milano e non è un caso se appena ebbe a fondare la Philippe Daverio Edizioni, il primo libro editato nel 1977 in accordo con Leonardo Mondadori fu il Catalogo generale e ragionato dell'opera di Gino Severini a cura di Daniela Fonti.
Severini fu protagonista dell'inaugurazione della Philippe Daverio Gallery a New York nel 1986.